Trema ancora
la mia terra,
alcova di boschi
e di silenzi.
Tra le mani scorrono le pietre
frantumi di storia e di radici,
si sgretola sul letto di trifoglio
il ricordo di presepi colorati.
Scenario antico di monti inquieti,
patto sacro tradito dagli umani,
cumuli di lacrime sotto la luna,
riflessi d’ un pianto senza dimora.
Trema ancora
il mio sguardo,
ampolla di vuoto
e d’incoscienza.
Genziane calpestate dalla notte
riprenderanno la luce del domani,
un balsamo il sangue del martirio,
sulle piaghe aperte dal dolore
Preghiera su un rosario di memorie,
lasciate al vento freddo della sera,
il grido d’ un inganno ripetuto
sull’eco d’una valle ormai ferita.
Trema ancora
la mia voce,
un canto di figlio
e… di fratello.
© "Trema ancora, la mia terra" di Lorenzo de Vanne
(immagine presa dal sito de "La Stampa" di Torino"
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Molto bella la tua poesia, anche se basata sulla tragedia e il dolore… certe disgrazie non dovrebbero mai succedere, ma alla fine sono l’unica cosa che ci avvicina gli uni agli altri, sbaglio?
toccante e colma di vera sensibilità . In questo giorno di grande commozione la tua poesia è una perla di riflessione nel sipario dell’arte.
Bravissimo! Un caro saluto e tanti auguri per una Buona Pasqua, nonostante questi tragici avvenimenti.
Un brivido e un tremore non dovuto al terremoto ma alle emozioni che hai fatto emergere. Toccante.
Commovente…il mio cuore è vicino ai cuori d’Abruzzo…
Un bacio,Godiva^^
Una tragedia immane quella che ha colpito l’Abruzzo.Le tue parole scuotono e si legano al cuore.
L’augurio di una serena Pasqua.
Arsinoe
ti voglio bene lorenzo, la semplicità accompagna sempre i tuoi passi, solo in questi momenti di disperazione ci accorgiamo quanto sono importanti i piccoli gesti, le piccole parole, le carezze sul cuore, ti giunga il mio abbraccio, grazie di cuore….
buona pasqua a te e ai tuoi cari
Auguri di pace e serenitÃ
anna
Buona Pasqua
Sono giorni che sto seguendo questa tragedia…vorrei poterti trasmettere il calore di un abbraccio sincero.
Per quanto possibile i miei piu’ sinceri auguri di una Pasqua serena!
Mi diventa difficile commentare questa tua, sotto l’aspetto tecnico, volendola considerare come uno strazio esternato con pacatezza ed immagini di forte potere evocativo.Conoscendo quella terra, ho ritrovato i colori ed i profumi violati da un evento ineluttabile, come la vita che, in un’occasione come questa ci accomuna.Trema ancora la terra, la mia come la tua( prendo a prestito le parole che mi hai scritto giorni fa), terre inquiete…che ci hanno regalato anime nobili, pronte a sgranare quel rosario di memorie, così toccante nella pregnanza del suo significato.Come non comprendere il lacerarsi interiore di questa lirica, specie per chi, come me, ha vissuto lo stesso dramma, accartocciandosi in un muro di impotenza senza confini.Tutto suona retorico adesso, nel momento in cui le coscienze si scuotono, pur continuando lo sciacallaggio morale ed intenzionale di chi da questa tragedia vorrà trarne il maggior profitto.Ben vengono allora i lamenti del cuore, di un cuore come il tuo, rinnovato in un altro dolore, stavolta più attonito, che tuttavia ti arricchisce e ti rafforza!!!
La mia stima, rinnovata ed incondizionata…e null’altro, se non il silenzio degli umili!
Carmen
E la Pasqua ritorna, in giorni in cui pensiamo di continuo alla gente d’Abruzzo e alle loro perdite. O alla fragilità dell’essere umano, inerme di fronte al meccanicismo dei fenomeni naturali, specialmente la notte.
Quest’anno scambiarci gli auguri servirà a scongiurare la paura del nulla di fronte al quale ci troviamo, a darci la sensazione di essere ancora noi a decidere e a a guidare gli eventi, e a dimenticare che siamo solo formiche su una crosta di terra.
E a sapere che siamo tutti gente d’Abruzzo. Spero che la tua famiglia stia bene ed al sicuro, un grande abbraccio.
Harielle
che dirti … su queste meravigliose note che inondano una terra sofferente. l’umano che non si lascia coinvolgere da emozioni e verità ma brama potere e ricchezze immediate.
Ti penso con affetto attraverso i tuoi versi soffici e penetranti.
Madlen ti vuole bene.
Auguri Lorenzo 🙂
conosco quella terra, e conosco la tua sensibilità nel percepire i tormenti dell’uomo, una poesia che dà i brividi, che porta in quei luoghi, tra quella gente, è il tuo poetare che prende, che mi affascina da sempre, il tuo stile di uomo, misterioso e regale!
con stima e affetto, ti bacio e ti auguro ogni bene e una Buona Pasqua
ElenaP
la sola cosa uguale nel tempo,
quante volte sentirai
per poi tornare a sentire,
la fine
che non ha fine
Piacevole atmosfera anche qui. Confortante direi.
Grazie delle belle parole.
A presto..
Darklymph
Buongiorno Lorenzo anche se in ritardo ti porgo i miei auguri
spero che la tua pasqua sia stata serena
splendida e intensa poesia
piaciutissima
un abbraccio
con tutto il mio affetto
Che bello rileggerti. Le tue parole sanno provocare sempre emozioni stupende.
Complimenti…
Ti ringrazio per i commenti, e confermo le tue parole… la Madre resta. Sempre e ovunque, nonostante i vari tentativi di cancellarla. Perchè l’abbiamo nell’Anima, nella carne, nella mente.
Ti chiedo, a questo punto, se ti piacerebbe passare a trovarmi anche nel nuovo blog che ho aperto, il Canto di Gaia. Parlerò di cose sempre inerenti alla Madre primordiale e alle società che la veneravano.
Ne sarei davvero lieta.
Troverai il link nel mio blog abituale.
A presto.
non ho parole da lasciare…appoggio qui, nell’angoletto, un silenzioso saluto ed un triste pensiero. araba fenice
IL CUORE PIU’ BELLO DEL MONDO
C’era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone: diceva di avere il cuore più bello del mondo, o quantomeno della vallata. Tutti quanti gliel’ammiravano: era davvero perfetto, senza alcun minimo difetto. Erano tutti concordi nell’ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane s’insuperbiva e si vantava di quel suo cuore meraviglioso.
All’improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse:
“Beh, a dire il vero.. il tuo cuore è molto meno bello del mio.”
Quando lo mostrò, aveva puntà ti addosso gli occhi di tutti: della folla, e del ragazzo. Certo, quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici. C’erano zone dove dalle quali erano stati asportà ti dei pezzi e rimpiazzà ti con altri, ma non combaciavano bene – così il cuore risultava tutto bitorzoluto.
Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi.
Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità , domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello.
Il giovane guardò com’era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere:
“Starai scherzando!”, disse. “Confronta il tuo cuore col mio: il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime.”
“Vero”, ammise il vecchio. “Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai a cambio col mio. Vedi, ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore: ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel’ho dato, e spesso ne ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore, a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore. Ma, certo, ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi â e così ho qualche bitorzolo, a cui sono affezionato, però: ciascuno mi ricorda l’amore che ho condiviso.
Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto: questo ti spiega le voragini. Amare è rischioso, certo, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l’amore che provo anche per queste persone.. e chissà ? Forse un giorno ritorneranno, e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro. Comprendi, adesso, che cosa sia la VERA bellezza?”
Il giovane era rimasto senza parole, e lacrime copiose gli rigavano il volto.
Prese un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio, e gliel’offrì con le mani che tremavano.
Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane. Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo.
Il giovane guardò il suo cuore, che non era più “il cuore più bello del mondo”, eppure lo trovava più meraviglioso che mai: perché l’amore del vecchio ora scorreva dentro di lui…
ti lascio questa fiaba….ti stringo con affetto….,NON OCCORRE CHE TI DICA TI VOGLIO BENE LO SAI GIÃ , GRAZIE LORENZO, GRAZIE DI CUORE
Ti stringo la mano, Lorenzo, le tue parole, sia nei commenti che nelle tue splendide liriche, mi fanno rimanere attonito…
Si, vacilla la terra ed ogni certezza ma non …
…la felicità di leggerti ancora.
Ciao Lorenzo, grazie per essere passasto a trovarmi.
Che dire, anche il tuo blog è davvero bellissimo, sono incantata dalle tue poesie, davvero molto belle e vibranti, e sentite.
Spero tornerai a trovarmi!
Io ritornerò certamente.
Un saluto.
Runa
La realtà dei fatti è qualcosa con la quale bisogna sempre fare i conti, e questi conti spesso non tornano, lo so bene. Ma l’energia è nuova, il sistema si sta dando una scrollata ed evidentemente la terra anche…
Ogni giorno apro gli occhi e guardo il sole, se c’è. E mi chiedo perchè sono ancora qui. E faremo bene a chiedercelo tutti.
Un abbraccio al tuo dolore
Panta Rei
bellissima lirica dedicata a una terra matrigna …anche questa volta hai dato il meglio di te stesso.
felice notte
giulia
chissà se la poesia riesce a essere taumaturgica, se riesce a restituire pace al cuore tormentato…Roma è filo diretto a quella terra, in ufficio il nostro minuto di silenzio si è raddoppiato, la tragedia è tentacolare.
Però leggendoti, leggendo le genziane, ho avito visione di altri fiori, di ginestre.
Ciao Lorenzo, un bacio
Preghiera della serenitÃ
di Karl Paul Reinhold Niebuhr,
“Deus, dona mihi serenitatem accipere res quae non possum mutare, fortitudinem mutare res quae possum, atque sapientiam differentiam cognoscere…..
O Dio,
dammi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare;
il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare;
la saggezza per distinguer le une dalle altre.
Concedimi di
vivere un giorno alla volta,
assaporare un momento per volta,
accettare le prove come un sentiero verso la pace;
prendere, come Egli ha fatto,
questo mondo di peccato così come è, e non come io lo vorrei;
credere che Egli opererà tutto bene
se io mi arrenderò alla Sua volontà .
Faâ che io possa essere abbastanza felice in questa vita
e sommamente felice in quella eterna, con Lui per sempre. Amen.
Il mio cuore è vicino al Vostro Cavaliere..Nei momenti di silenzio il Vostro cuore parla per voi..Anche da lontano sento il requiem che suonate per la vostra terra..cara al mio cuore tanto quanto al vostro..Lis
Trema ancora…
il pensiero va a chi la sente tremare sotto i piedi..
un sorriso Mia
Buona settimana
Lia
Il dolore respirato senza retorica, sentito sulla pelle.
adesso mentre leggi la mia mano ti sfiora la spalla, un bacio sulla fronte, buonanotte lorenzo
un abbraccio affettuoso
giulia
che incanto questo blog…grazie per il tuo saluto da me..
ciaoo
non posso che tornare a leggerti, emozionata, frastornata, affascinata!
i tuoi versi di dolore danno i brividi!
ti ammiro e ti seguo
Elena
Oggi è la Giornata Mondiale della Terra… ho dedicato un piccolo post sul blog Il Canto di Gaia a questo evento importante… passa, se ti va.
Un abbraccio.
Riguardando la foto, mi ritorna in mente un verso di Garcia Lorca, “Orologio pazzo che suona antiche ore morte. …”
mille cose scrivo e cancello…ne rimane solo una immobile davanti ai miei occhi…questa frase…”ti voglio bene…..”
Emozionante… non so dire altro. Eventi che hanno spezzato il cuore, che hanno regnato tristemente nella realtà di questi giorni. Parole che sfiorano l’anima e ricordano quanto l’uomo sia piccolo, di fronte alla natura.
Molto molto bella Lorenzo, complimenti.
Un caro saluto
Francy
Buon primo
Maggio
Bacio
Lia
ti abbraccio